Il registro tra i colori è un aspetto fondamentale per la qualità del prodotto stampato. Ma qual è la tolleranza di registro corretta e come valutarla?
La norma ISO 12647-6 collega la tolleranza di registro alla lineatura di stampa. Maggiore è la lineatura, maggiore sarà la precisione attesa sul prodotto stampato. Per questa norma, la tolleranza di registro deve essere entro 2/lineatura, dovrebbe essere entro 1/lineatura. Ad esempio: a 120 lpi (48 l/cm) deve essere ≤ 420 µm e dovrebbe essere ≤ 210 µm.
Il Doc04 di Atif, Procedura e check up di stampa per macchine flessografiche (Rev. 04–2013), suggerisce diversi livelli di accettabilità: buono se ≤ 50 µm, sufficiente se ≤ 100 µm, insufficiente se > 100 µm.
Come si valuta? Con un microscopio, dotato di capacità di misurazione sufficientemente accurate, si misura lo scostamento di registro controllando una campionatura di copie rappresentative di una tiratura per la condizione di stampa in esame (diversi supporti di stampa potrebbero produrre diversi valori di registro).
In ogni caso la tolleranza di registro è una caratteristica del sistema di stampa che va valutata e gestita: non si può chiedere un registro di 100 µm a un sistema di stampa che presenta 500 µm di tolleranza. La tolleranza di registro va quindi valutata durante le operazioni di check-up e fingerprint del sistema, e deve essere condivisa e concordata tra tutte le parti coinvolte nel flusso di lavoro di produzione: lo stampatore può tenere sotto controllo il processo, la prestanza ha informazioni preziose sui valori di abbondanza necessari e il cliente può avere migliori e chiare aspettative sul risultato finale.